domenica 20 ottobre 2013

Shabby Chic


Ricordo ancora la prima volta in cui sentii parlare dello stile Shabby Chic.
Ero ad una sagra di paese vicino ad Alba ed ero andata lì per visitare il posto ma soprattutto per mangiare qualsiasi tipo di cibo con una bella spolverata di tartufo.
Una ragazza appena tornata dalla Francia inizia a parlarmi di questo stile, era talmente entusiasta che tornata a casa ho fatto delle ricerche su internet, e solo vedendo alcune immagini me ne sono innamorata.

E' per questo motivo che spesso, quando qualcuno dei miei clienti non ha la possibilità di comprare nuovi arredi, io dico con un tono di voce allegro e felice:"Shabby Chic!"...molti non capiscono, poi gli faccio vedere alcuni lavori realizzati e nel 90% dei casi, iniziamo a lavorare sui mobili usati e vecchioti e gli ridiamo una nuova luce.
Nonostante lo stile sia nato per le case di campagna, adoro unire un mobile realizzato con questo stile ad elementi di design contemporaneo.

Il lavoro manuale mi è sempre piaciuto, il restauro è stata una delle mie più grandi passioni, quindi scartavetrare, dipingere e incerare un mobile è per me fonte di grande soddisfazione.

In questo periodo stiamo realizzando un'agenzia di viaggi in cui è molto presente questo stile, pubblicherò le foto quando scriverò dell'agenzia.
Intanto vi lascio qualche immagine trovata su interne ed una traduzione (fatta come ho potuto) prese da Wikipedia UK.

Have a good design.





Shabby chic (pronuncia: " sheek ") è una forma di interior design in cui mobili e arredi  sono scelti per la loro età e per i segni di usura ma non sono oggetti di antiquariato.

 Mobili che non sono mobili d'epoca sono di solito scelti per la loro somiglianza con gli stili di arredamento più anziani , e possono essere mobili in stile con un aspetto vissuto . Appliques mobili elaborati raffiguranti festoni di fiori e ghirlande , putti , e altri motivi possono essere aggiunti.
I tessuti tendono ad essere cotoni e lini , ispirati da vecchie lenzuola francesi. Bianchi puri , così come ecrù e colori pastello usurati o sbiancati.
Oltre al bianco , lo stile shabby chic include anche i colori neutri come il cielo blu , rosa toni rosa e beige. L'estetica shabby chic espande anche al giardino , con gli stessi principi di progettazione di utilizzare mobili da giardino logoro e accessori femminili .
Altri elementi di arredo popolari sono cuscini realizzati in tessuto vintage, biancheria d'epoca , copriletti di ciniglia , lampadari d'epoca , e qualsiasi cosa con le rose o elementi floreali nel disegno . Si tratta di un morbido stile rilassante , romantico e caldo.

Lo stile è nato in Gran Bretagna ed evoca il tipo di decorazione che troviamo nelle grandi case di campagna dove ci sono vissuti e sbiaditi vecchi divani in chintz, tende, vecchie pitture.
Il risultato finale di shabby chic è quello di ottenere un elegante effetto complessivo , in contrapposizione al sentimentalmente Pop - vittoriano . Riciclare e recuperare vecchi mobili e tessuti è un aspetto importante del look ed era particolarmente popolare tra i Bohemians moderni e gli artigiani che costituivano un movimento contro-culturale iniziato nel corso del 1980.
Gli interni shabby chic originali erano di solito considerati in se stessi opere d'arte.

Il termine fu coniato dalla rivista Interiors nel 1980 ed è diventato estremamente popolare negli Stati Uniti negli anni '90 , con un certo aumento eclettico di stili di decorazione con vernici e con alcuni effetti, in particolare nei centri culturali metropolitani sulla costa occidentale d'America, come Los Angeles e San Francisco , con influenze pesanti provenienti da culture mediterranee come Provenza, la Toscana e la Grecia .

giovedì 3 novembre 2011



Di seguito una comunicazione dall'OAT. Voi cosa ne pensate?

ACE SCONTATE E ARCHITETTI INDIGNATI

In questi giorni sono pervenute numerose segnalazioni all'OAT da parte di iscritti "indignati" dall'offerta diramata attraverso il sito Groupon da uno studio che offre l'Attestazione di Certificazione Energetica (ACE) al prezzo veramente stracciato di 59 euro l'uno.
Da una verifica immediata è emerso che lo studio coinvolto, Ceren, è intestato a due ingegneri: l'OAT ha segnalato il caso all'Ordine Ingegneri di Torino che, ci risulta, ha già provveduto a chiedere chiarimenti ai due professionisti. Dalle prime risposte pervenute parrebbe che i professionisti in questione siano laureati in ingegneria, non siano iscritti ad alcun Ordine professionale di Ingegneri del Piemonte ma siano iscritti al SICEE Piemonte.

Diventa quindi caso concreto quanto gli Ordini professionali avevano temuto all'entrata in vigore della normativa regionale sulla certificazione energetica, e più volte segnalato alla Regione: la legge regionale piemontese, ammettendo alla professione di certificatore anche laureati non iscritti agli Ordini, abilitati mediante un semplice corso di 50 ore, ha aperto la strada a tecnici le cui competenze non sono certificate e che non rispondono a nessuno del loro operato sotto il profilo deontologico.
I due tecnici in questione infatti, se risultassero effettivamente non iscritti ad alcun Ordine professionale, non sarebbero in alcun modo perseguibili deontologicamente. L'OAT sta però verificando la possibilità di tutelare i propri iscritti, considerata la concorrenza sleale subita ad opera dei due tecnici in questione.

Benché il caso non riguardi nello specifico gli architetti OAT, il Consiglio dell'Ordine ritiene tuttavia di dover segnalare agli iscritti il caso anche come esempio palese di una forma di accaparramento della clientela che travalica ogni limite di decoro professionale.
Quando si parla di "decoro professionale" non ci si riferisce ad una formula astratta, ma si cita l'art. 2233 del codice civile in cui si stabilisce che "la misura del compenso deve essere adeguata all'importanza dell'opera e al decoro della professione". Una volta abolita nel 2006 l'inderogabilità dei minimi tariffari, il "decoro della professione" rimane infatti come principio imprescindibile per la determinazione del giusto compenso dei professionisti.

Va comunque detto che, pur in assenza di minimi tariffari, una analisi dell'onorario di una prestazione è pur sempre possibile, in particolare per la parte che riguarda l'attività "materiale" della prestazione: il tempo, i trasferimenti, le attrezzature, i software, le spese generali di gestione dello studio, i collaboratori e/o dipendenti. Si ricorda, inoltre, come anche la recente manovra estiva abbia ribadito che la Tariffa resta il parametro di riferimento nella determinazione del compenso professionale. Infine si deve considerare il valore della prestazione intellettuale con particolare riferimento al sistema delle responsabilità che il professionista assume apponendo il proprio timbro e firma su un elaborato tecnico.

Proprio quest'ultimo aspetto nella redazione delle ACE è oggetto in questo periodo di una indagine del settore competente della Regione Piemonte, che a seguito di controlli a campione ha individuato numerose pratiche ACE redatte in modo scorretto. L'analisi campione ha lanciato una verifica più approfondita ed i risultati che stanno emergendo sono decisamente preoccupanti, specialmente per chi ha agito al di sotto delle direttive tariffarie, malamente e frettolosamente e con scarsa considerazione delle responsabilità che andava assumendosi. Questi colleghi, non solo architetti ovviamente, si troveranno a rispondere pecuniariamente sulla base non già del prezzo praticato ma, come prescritto dall'art. 20 della L.R. 13/2007, sulla base della vidimazione della parcella effettuata dall'Ordine, la quale non potrà che avvenire secondo Tariffa.

Un ulteriore argomento riguarda le forme di pubblicità che gli studi professionali possono fare per incrementare la clientela: il Codice Deontologico ammette la pubblicità a condizione che sia informativa, e "svolta secondo criteri di trasparenza e veridicità del messaggio" (art. 41).
Non pare questo il caso dei due tecnici della Ceren, che con la loro offerta, ribassata oltre ogni limite e della durata di poche ore, hanno dato una ben triste dimostrazione di come possa venire svilita l'attività professionale.

Altri casi di diversa natura, sempre di provenienza dallo stesso sito, sono stati segnalati in questi giorni: il "governo" della rete non è, come è ovvio, nelle possibilità dell'OAT, ma è doveroso un richiamo ai propri iscritti perché adottino comportamenti consoni alla figura professionale dell'architetto, in generale già molto svilita da comportamenti tanto diffusi quanto deprecabili. Si invitano pertanto gli iscritti OAT a segnalare all'Ordine eventuali altri casi e a farsi parte attiva nel mettere in guardia i committenti rispetto a tali offerte.

OAT sta sviluppando una azione per rilanciare la discussione sul tema dei compensi professionali non solo per i casi in questione ma soprattutto per le opere progettuali. L'ipotesi è definire e dimostrare quali siano i parametri di sostenibilità economica di una prestazione professionale, affinché siano riconoscibili per chiunque e chiunque possa, di fronte ad una offerta esageratamente bassa, dubitare che quella prestazione sia stata adeguatamente valutata, o che sarà resa in modo completo ed adeguato. E' peraltro un ragionamento che ognuno di noi fa al momento di un acquisto o della ricezione di un servizio, non si vede perché non possa funzionare per la nostra attività professionale.
Il Consiglio OAT

martedì 24 maggio 2011

WORKSHOP INTERIOR DESIGN



Dopo il riscontro del corso sulle procedure edilizie, Vfrì propone un workshop sull'interior design.
Un nuovo modo di concepire gli spazi, un corso che non vuole essere accademico ma vuole spiegare attraverso una serie di case history le reali problematiche che si incontrano nel mondo del lavoro.
La distribuzione degli spazi, gli arredi disegnati su misura, la corretta scelta dei materiali e dei colori, con un particolare riferimento ai fornitori ed alle problematiche che attualmente si incontrano nella fase dei pagamenti.

Il workshop avrà durata di 3 settimane,con due incontri alla settimana ciascuno della durata di circa 3 ore, indicativamente dalle ore 17 alle 20, salvo diverse esigenze.

La data del workshop sarà da definirsi con i diretti interessati.

Tre ore saranno interamente dedicate alla proprietà intellettuale.

L'importo per la partecipazione al workshop sarà di € 436,80 a persona, per le quali verrà rilasciata regolare fattura con iva al 20% e inarcassa al 4%.


Il numero minimo di partecipanti sarà di 3 persone, quello massimo di 10 persone.

Il workshop sarà tenuto dall'Arch. Valentina Farassino, in via Gressoney 29/B a Torino.

Per ulteriori informazioni o domande potete contattare l'Arch. Farassino all'email vf@v-fri.com

mercoledì 6 aprile 2011

mercoledì 24 novembre 2010

Edilizia ecocompatibile la qualità percepibile, realizzabile e tutelabile


Giovedì 25 novembre 2010
dalle 14.00 alle 20.00
Restructura - Lingotto Fiere
Sala Blu - via Nizza 294 - Torino











Obiettivi e destinatari

Costruire in modo ecocompatibile vuol dire ottimizzare il rapporto tra l’edificio e il contesto nel quale viene inserito, privilegiare la qualità della vita e il benessere psico-fisico dell’uomo, salvaguardare l’ecosistema. E ancora: concepire edifici flessibili che possano essere modificati nel corso degli anni per esigenze diverse; prevedere un impiego di fonti energetiche rinnovabili, come l’energia solare e geotermica. Infine, utilizzare materiali preferibilmente appartenenti alla cultura materiale locale e riciclare materie prime e oggetti “già vissuti”, inventando componenti e materiali.
Il seminario si svilupperà su questi temi e presenterà il Prezzario delle Opere Edili, approfondendo il valore aggiunto che questo può fornire all’imprenditore.
Una parte dell’incontro sarà anche dedicata all’illustrazione di brevetti, marchi, modelli, tutti strumenti che tutelano e promuovono sul mercato le invenzioni e favoriscono la conoscenza di nuove tecnologie, mercati sconosciuti e partner commerciali.

Programma

14.00 Registrazione partecipanti

14.40 Saluti istituzionali
Claudia Savio, Dirigente Area Tutela del Mercato e della fede pubblica, Camera di commercio di
Torino

Moderatore:
Daniele Russolillo, Fondazione per l’Ambiente “Teobaldo Fenoglio”

15.00 L’economia ambientale ha qualcosa da dire al settore dell’edilizia sostenibile?
Franco Becchis, Fondazione per l’Ambiente “Teobaldo Fenoglio”e St. John International University

15.40 Mobilità inclusiva e sostenibilità nello spazio abitativo
Danilo Ragona, ABLE S.r.l.
Marco Benna, Huco - Human Community

16.10 La forma del prodotto: quali strumenti di tutela?
Cristina Rolando, Consulente in Proprietà industriale

16.40 Colore, bellezza e praticità: l’esperienza di Vfrì
Valentina Farassino, Vfrì

17.00 Il marchio d’impresa: come, dove e quando proteggerlo
Luisa Curiale, Avvocato

17.20 Il materiale di recupero per il design d’interni: l’esperienza di Controprogetto
Davide Rampanelli, Controprogetto

18.00 Il Prezzario delle Opere Edili e l’edilizia ecocompatibile
Teresio Rainero, Presidente Commissione prezzi Opere Edili

18.20 Certificazione energetica e classificazione acustica degli edifici: strumenti di valore aggiunto per gli immobili. Tecniche e soluzioni
Giorgio Maria Bono, Tecnico del Servizio Marketing strategico del Polo PPC e agente tecnico commerciale Saint-Gobain Isover Italia S.p.A

18.40 Brevetti ed ecosostenibilità
Sergio Di Gennaro, Consulente in Proprietà industriale

19.00 Strutture portanti di edifici e tramezzi e suddivisioni di locali interni di edifici con materiali
ecocompatibili
Valerio Pontarolo, Pontarolo engineering

19.20 Aria e Ambiente: Un nuovo sistema per trattarli con efficacia
Michela Audone, Direttore tecnico Senecarouxair s.r.l

20.00 Chiusura dei lavori

La partecipazione è gratuita, previa iscrizione via mail patlib@to.camcom.it presso la segreteria organizzativa:


Settore Proprietà industriale - Centro PATLIB
Camera di commercio di Torino
via San Francesco da Paola 24
10123 Torino
tel. 011 571 6933/9/96