giovedì 3 novembre 2011



Di seguito una comunicazione dall'OAT. Voi cosa ne pensate?

ACE SCONTATE E ARCHITETTI INDIGNATI

In questi giorni sono pervenute numerose segnalazioni all'OAT da parte di iscritti "indignati" dall'offerta diramata attraverso il sito Groupon da uno studio che offre l'Attestazione di Certificazione Energetica (ACE) al prezzo veramente stracciato di 59 euro l'uno.
Da una verifica immediata è emerso che lo studio coinvolto, Ceren, è intestato a due ingegneri: l'OAT ha segnalato il caso all'Ordine Ingegneri di Torino che, ci risulta, ha già provveduto a chiedere chiarimenti ai due professionisti. Dalle prime risposte pervenute parrebbe che i professionisti in questione siano laureati in ingegneria, non siano iscritti ad alcun Ordine professionale di Ingegneri del Piemonte ma siano iscritti al SICEE Piemonte.

Diventa quindi caso concreto quanto gli Ordini professionali avevano temuto all'entrata in vigore della normativa regionale sulla certificazione energetica, e più volte segnalato alla Regione: la legge regionale piemontese, ammettendo alla professione di certificatore anche laureati non iscritti agli Ordini, abilitati mediante un semplice corso di 50 ore, ha aperto la strada a tecnici le cui competenze non sono certificate e che non rispondono a nessuno del loro operato sotto il profilo deontologico.
I due tecnici in questione infatti, se risultassero effettivamente non iscritti ad alcun Ordine professionale, non sarebbero in alcun modo perseguibili deontologicamente. L'OAT sta però verificando la possibilità di tutelare i propri iscritti, considerata la concorrenza sleale subita ad opera dei due tecnici in questione.

Benché il caso non riguardi nello specifico gli architetti OAT, il Consiglio dell'Ordine ritiene tuttavia di dover segnalare agli iscritti il caso anche come esempio palese di una forma di accaparramento della clientela che travalica ogni limite di decoro professionale.
Quando si parla di "decoro professionale" non ci si riferisce ad una formula astratta, ma si cita l'art. 2233 del codice civile in cui si stabilisce che "la misura del compenso deve essere adeguata all'importanza dell'opera e al decoro della professione". Una volta abolita nel 2006 l'inderogabilità dei minimi tariffari, il "decoro della professione" rimane infatti come principio imprescindibile per la determinazione del giusto compenso dei professionisti.

Va comunque detto che, pur in assenza di minimi tariffari, una analisi dell'onorario di una prestazione è pur sempre possibile, in particolare per la parte che riguarda l'attività "materiale" della prestazione: il tempo, i trasferimenti, le attrezzature, i software, le spese generali di gestione dello studio, i collaboratori e/o dipendenti. Si ricorda, inoltre, come anche la recente manovra estiva abbia ribadito che la Tariffa resta il parametro di riferimento nella determinazione del compenso professionale. Infine si deve considerare il valore della prestazione intellettuale con particolare riferimento al sistema delle responsabilità che il professionista assume apponendo il proprio timbro e firma su un elaborato tecnico.

Proprio quest'ultimo aspetto nella redazione delle ACE è oggetto in questo periodo di una indagine del settore competente della Regione Piemonte, che a seguito di controlli a campione ha individuato numerose pratiche ACE redatte in modo scorretto. L'analisi campione ha lanciato una verifica più approfondita ed i risultati che stanno emergendo sono decisamente preoccupanti, specialmente per chi ha agito al di sotto delle direttive tariffarie, malamente e frettolosamente e con scarsa considerazione delle responsabilità che andava assumendosi. Questi colleghi, non solo architetti ovviamente, si troveranno a rispondere pecuniariamente sulla base non già del prezzo praticato ma, come prescritto dall'art. 20 della L.R. 13/2007, sulla base della vidimazione della parcella effettuata dall'Ordine, la quale non potrà che avvenire secondo Tariffa.

Un ulteriore argomento riguarda le forme di pubblicità che gli studi professionali possono fare per incrementare la clientela: il Codice Deontologico ammette la pubblicità a condizione che sia informativa, e "svolta secondo criteri di trasparenza e veridicità del messaggio" (art. 41).
Non pare questo il caso dei due tecnici della Ceren, che con la loro offerta, ribassata oltre ogni limite e della durata di poche ore, hanno dato una ben triste dimostrazione di come possa venire svilita l'attività professionale.

Altri casi di diversa natura, sempre di provenienza dallo stesso sito, sono stati segnalati in questi giorni: il "governo" della rete non è, come è ovvio, nelle possibilità dell'OAT, ma è doveroso un richiamo ai propri iscritti perché adottino comportamenti consoni alla figura professionale dell'architetto, in generale già molto svilita da comportamenti tanto diffusi quanto deprecabili. Si invitano pertanto gli iscritti OAT a segnalare all'Ordine eventuali altri casi e a farsi parte attiva nel mettere in guardia i committenti rispetto a tali offerte.

OAT sta sviluppando una azione per rilanciare la discussione sul tema dei compensi professionali non solo per i casi in questione ma soprattutto per le opere progettuali. L'ipotesi è definire e dimostrare quali siano i parametri di sostenibilità economica di una prestazione professionale, affinché siano riconoscibili per chiunque e chiunque possa, di fronte ad una offerta esageratamente bassa, dubitare che quella prestazione sia stata adeguatamente valutata, o che sarà resa in modo completo ed adeguato. E' peraltro un ragionamento che ognuno di noi fa al momento di un acquisto o della ricezione di un servizio, non si vede perché non possa funzionare per la nostra attività professionale.
Il Consiglio OAT

martedì 24 maggio 2011

WORKSHOP INTERIOR DESIGN



Dopo il riscontro del corso sulle procedure edilizie, Vfrì propone un workshop sull'interior design.
Un nuovo modo di concepire gli spazi, un corso che non vuole essere accademico ma vuole spiegare attraverso una serie di case history le reali problematiche che si incontrano nel mondo del lavoro.
La distribuzione degli spazi, gli arredi disegnati su misura, la corretta scelta dei materiali e dei colori, con un particolare riferimento ai fornitori ed alle problematiche che attualmente si incontrano nella fase dei pagamenti.

Il workshop avrà durata di 3 settimane,con due incontri alla settimana ciascuno della durata di circa 3 ore, indicativamente dalle ore 17 alle 20, salvo diverse esigenze.

La data del workshop sarà da definirsi con i diretti interessati.

Tre ore saranno interamente dedicate alla proprietà intellettuale.

L'importo per la partecipazione al workshop sarà di € 436,80 a persona, per le quali verrà rilasciata regolare fattura con iva al 20% e inarcassa al 4%.


Il numero minimo di partecipanti sarà di 3 persone, quello massimo di 10 persone.

Il workshop sarà tenuto dall'Arch. Valentina Farassino, in via Gressoney 29/B a Torino.

Per ulteriori informazioni o domande potete contattare l'Arch. Farassino all'email vf@v-fri.com

mercoledì 6 aprile 2011